Patrocinio a spese dello stato

Tuttavia, è doveroso precisare che il patrocinio non si applica alle spese personali del beneficiario, come eventuali spese di trasporto o alloggio. Salvo casi eccezionali e debitamente motivati, non copre onorari dei consulenti tecnici di parte. Non copre le spese e competenze di lite in favore della controparte in caso di esito negativo del giudizio. Rimangono escluse anche le spese relative a procedimenti estranei a quello per cui è stato concesso il patrocinio, eventuali sanzioni pecuniarie o multe derivanti da condanne, e le spese stragiudiziali non strettamente connesse al procedimento in questione.

L’ammissione al patrocinio comporta l’esonero automatico dal versamento di tale contributo. Questo beneficio si applica dal momento dell’ammissione e perdura per tutta la durata del procedimento, inclusi eventuali gradi successivi di giudizio, sempre che permangano i requisiti per l’ammissione al patrocinio.

In caso di concessione del patrocinio a spese dello Stato, tutte le spese legali della parte che ne beneficia, comprese le parcelle dell’avvocato e i costi del processo, sono a carico dello Stato. Questo significa che il cittadino che ne beneficia non dovrà sostenere alcuna spesa per il procedimento giudiziario, sia civile che penale. Tuttavia, è importante precisare che il patrocinio a spese dello Stato copre solo gli onorari per il proprio avvocato e le spese processuali, non eventuali risarcimenti o obblighi pecuniari che il beneficiario potrebbe essere condannato a pagare alla controparte in caso di soccombenza..
Prima di procedere con la presentazione della domanda, il nostro team legale effettuerà una valutazione preliminare sulla non manifesta infondatezza delle ragioni in fatto e in diritto che si intendono portare in giudizio. Questa analisi ci permetterà di stabilire se ci sono solide basi per introdurre il giudizio ed aumentare le possibilità di accoglimento. In questo modo, ci assicuriamo di agire con la massima trasparenza e professionalità, al fine di consentirti un esercizio consapevole dei tuoi diritti.

Il metodo corretto è quello di ottenere il certificato di stato di famiglia storico relativo all’anno in corso ed a quello precedente. Occorrerà quindi allegare il reddito ”imponibile” di ciascun familiare convivente attraverso la produzione delle certificazioni uniche rilasciate da ciascun datore di lavoro e/o dichiarazione dei redditi e/o certificazione reddituale rilasciata dall’Agenzia delle Entrate. La somma dei redditi non dovrà superare il limite di legge, attualmente pari ad € 12.838,01. Non si considera il reddito del coniuge controparte nei giudizi in materia di diritto di famiglia.

La domanda una volta trasmessa attraverso i canali telematici del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati competente per territorio è immediatamente efficace, ma è subordinata all’approvazione della stessa con delibera il cui tempo di emissione varia in base al carico di lavoro di ciascun Consiglio dell’Ordine (di solito dalle 3 alle 6 settimane).